09 settembre 2011

Niente è gratis?


Il presidente cileno Sebastian Piñera ha recentemente dichiarato, sulle orme della più fedele amica di Augusto Pinochet - Miss Maggie Thatcher - che a questo mondo tutto ha un prezzo, niente è gratis e che Camila Vallejo può gridare quanto vuole che "l'educazione è un diritto" ma lui continuerà a considerarla una merce, soggetta come qualsiasi altra alle inflessibili leggi del mercato.


Questo bel commento di Marco Valdo M.I. alla canzone  di Fabrizio De André Un Medico, tratta dall'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters è una buona risposta a quel discorso.

Salve a te, Lucien l'asino, il mio amico venuto dalla notte dei tempi, dal fondo di questa civilizzazione fuori dalla storia dove l'asino vive in fratellanza con il contadino. È con grande piacere che ti faccio ascoltare una canzone di Fabrizio De André, una canzone che racconta una storia che dev'esserti familiare, tu che a Gagliano sei stato accanto al dottor Levi, ai somari e alla mula dell'arciprete.

Salve et vale, Marco Valdo M.I. amico mio, mi ricordo molto bene delle argille di Lucania, dei crepuscoli rossi, dei venti d'inverno e della strega. Mi ricordo molto bene di quei bambini che dipingeva il pittore torinese confinato lassù tra quelle fredde colline.

Ti dicevo che la canzone di De André ti ricorderà quei tempi, ma la canzone non racconta direttamente la storia di « Cristo si è fermato a Eboli », anche se in sostanza, tratta lo stesso argomento. Mi spiego meglio. Ti ricorderai certamente che Carlo Levi era un medico e forse potremmo dire medico suo malgrado, anche se aveva una sorella che fu una grande psichiatra, anche se avrebbe pututo diventare anche lui un grande medico... ne aveva la levatura e le conoscenze. Ma ecco, ha scelto di essere pittore e fu in seguito, ma solo in seguito, scrittore.

Ah sì, so bene tutto questo. So anche che l'hanno spedito - per la sua resitenza al regime - dopo un soggiorno in prigione a Torino e a Roma, al confino in Lucania. Ma qual è il rapporto con la canzone?

carlo levi lucaniaSemplicemente questo, Lucien l'âne amico mio, che dacché i contadini, i braccianti, i somari seppero che Carlo Levi era medico, vennero a chiedere il suo aiuto per salvare uno dei loro che stava per morire, per curare le loro donne e i loro bambini... Dottore, dottore... E Levi, anche suo malgrado, si mise a curare, si mise a fare il dottore. Ma gli altri dottori del comune, privati dei loro malati, dei loro pazienti, accumularono rapidamente il rancore, ed un giorno, ebbri di collera, si armarono delle loro relazioni e tramite il prefetto fascista fecero proibire a Carlo Levi di continuare a curare la popolazione. Bisogna dire che li curava gratuitamente. Ed ecco il collegamento con la canzone di De André. Curare gratuitamente i propri "fratelli umani...". La medicina tariffata non ama questa idea e la società costituita nemmeno, d'altronde.

E perché mai?, disse Lucien l'asino. Cos'è che gli dà fastidio?

Vedi, Lucien l'âne amico mio, nel paese degli uomini, tutto deve avere una tariffa, tutto deve essere a pagamento... In modo da assicurare la richezza ai ricchi e da opprimere i poveri. Semplicemente è la regola di base del sistema di sfruttamento dei poveri da parte dei ricchi. Nella realtà la ricchezza non esiste. È un'invenzione dei ricchi, destinata a spezzare il meccanismo fondamentale dell'umanità che è la solidarietà tra le persone e anche, stai tranquillo, con gli animali. Siamo tutti, tutto sommato, sulla stessa barca chiamata Terra. "Terra, terra, sì, sei tu, terra, terra, che dai la gioia...". Una visione futurista in qualche modo. Ai tempi nostri, invece è la Guerra dei Centomila Anni dei ricchi contro i poveri per consolidare e aumentare le loro ricchezze, i loro domini, i loro privilegi e i loro poteri.

Immaginati, se il medico cura gratuitamente, perché non dovrebbe essere gratuito l'ospedale, o il cibo stesso, o l'istruzione, o il riscaldamendo, il trasporto... Tutto, insomma. Tutto diventerebbe gratuito... È la grande battaglia dei nostri tempi, di tutti i tempi... Fare sparire la ricchezza e i ricchi affinché tutti gli esseri siano felici ed uguali... per quanto possibile.

Ma ecco, visto dalla parte di quelli che vogliono avere più degli altri, quelli che vivono di arroganza e di avidità, la domanda che sorgerebbe spontanea: come si fa ad essere ricchi in un mondo dove tutto è gratuito... e continuare a valere più degli altri? Sarebbe impossibile e i loro ego, i loro ego, poveretti, ne soffrirebbero tantissimo. Qui sta il busillis, ecco il nodo della Guerra dei Centomila Anni. Tutto ciò che è gratuito deve sparire, anche nelle relazioni tra gli esseri umani, anche nell'amore. Tutto deve diventare a pagamento. Ed è il senso dell'antifona ecclesiastica: "Guadagnerai il pane con il sudore della fronte"... Ecco quello che si dice ai contadini, non ai ricchi naturalmente, per loro suona "Guadagnerai il pane con il sudore della fronte degli altri.".

D'altra parte nella canzone di Fabrizio de André, vedrai la vendetta che i ricchi perpetrano sul medico che cura gratis, e sulla sua famiglia, su sua moglie e sui figli... Finiscono persino per farlo rinchiudere. Comunque, anche da noi, nella mia città fino a ieri, e ancora oggi, l'establishment, i ricchi fanno guerra ai dottori del popolo, che curano a titolo gratuito.

Ragione in più, disse Lucien l'asino drizzando il suo pelo nero e lucente come la piuma della cornacchia, ragione in più per tessere, ancora e sempre, il sudario di questo mondo decisamente vecchio, sordido ed arcigno.

Così parlarono Marco Valdo M.I. e Lucien l'âne.

1 commento:

faustpatrone ha detto...

sacrosante parole. va detto che è proprio il diritto inalienabile di farsi pagare o compensare per una prestazione a dare valore al dono.

il problema semmai è il limite.